2 Luglio
The
Burning Plain, che vede per la prima volta riunite Kim Basinger e
Charlize Theron uscirà in Italia il 10 Ottobre e sarà distribuito dalla Medusa.
Secondo alcune indiscrezioni il film, diretto da Guillermo Arriaga
(sceneggiatore di tutti i film di Alejandro González Iñárritu) sarà presentato a
Venezia 65.
Due sex-symbol
di generazioni diverse sul grande schermo: Kim Basinger ha accettato di far
parte del cast di The Burning Plain, un dramma nel quale reciterà accanto a
Charlize Theron.
Il film sarà prodotto dalla 2929 Productions e diretto da Guillermo Arriaga, che
debutta dietro la macchina da presa dopo aver firmato le sceneggiature di
pellicole come Babel e 21 grammi - il peso dell'anima. Arriaga è anche autore
della sceneggiatura di The Burning Plain, che racconta due storie
parallele, una ambientata nel passato e l'altra nel presente. A Kim Basinger è
stato affidato il ruolo della madre del personaggio della Theron, ai tempi in
cui era una bambina, e la Theron invece sarà Sylvia, una giovane donna che
riesce a recuperare il rapporto con i suoi genitori dopo un'infanzia difficile.
1 Luglio
Ecco finalmente il backstage della pubblicità Lancaster di cui Kim è protagonista. Per scaricarlo clicca qui
Kim Basinger
quotes:
Non sono stata mai molto mondana. Se appartenere allo
star system è apparire nelle foto dei giornali scandalistici, allora sono felice
di esserne più lontana possibile.
Non mi dispiace affatto avere 50 anni e penso che il
cinema mi darà ruoli anche quando i capelli saranno bianchi e potrò essere me
stessa sino in fondo. Il privilegio di diventare vecchi, significa che non si è
morti giovani. Forse riuscirò a rifiutare la dorata prigione di un'immagine, che
per Hollywood resta quella della Monroe.
Devo tutto a "9 settimane e mezzo". Mi ha liberato sia
come donna che come attrice. Quando ho accettato sapevo che dovevo lasciare
andare le mie emozioni, i miei capelli, la mia sensualità. Ero spaventata ma
sapevo che questo viaggio era necessario e mi ha fatto del bene. Anche sul piano
della notorietà. Il mio ruolo di bond girl in "Mai dire mai" mi aveva fatto
conoscere al grande pubblico. Ma con "9 settimane e mezzo" è stato incredibile,
completamente da pazzi. Ho girato il mondo intero grazie a questo film.
L'attrazione nasce da un dolore profondo, non dalla
rivalsa di tante donne di oggi decise a restare giovani.
A
Hollywood potresti anche
essere un attore shakespeariano, ma se la tua etichetta è quella di sex symbol,
nessuno ti offre ruoli alternativi. L'unica speranza sono i registi, quelli che
hanno il coraggio di rischiare, s'intende. Bisogna cercare i registi, non i
produttori.
Se non ci si dimentica del bambino che è in noi, se ci
si prende cura della donna sexy e bella che è in noi, non ci sono motivi per cui
questo bambino e questa donna sexy possano sparire.
La parola chiave della mia vita è "chiarezza". Ho una
figlia, non ho tempo di occuparmi della mia immagine, e non mi interessa più.
Sul lavoro, sono diventata più selettiva per forza e per scelta.
Considero il cinema come una grande famiglia. I nuovi
nati attirano tutta la grande attenzione, poi crescono, finiscono per lasciare i
media, e un nuovo ciclo comincia.
Occorre molto tempo per essere a proprio agio di fronte
a un obiettivo. Io ero molto timida. Quando ci si conosce meglio si hanno più
cose da dare. Oggi non sono più solo un'immagine, non mi accontento di fissare
l'obiettivo e di mettermi in posa, ma lascio che questo riprenda una parte di me
stessa. Ciò rende le foto più belle e l'esperienza più fruttuosa.
L'immagine che il cinema mi ha regalato ha condizionato
anche la mia personalità. Essere bionde glamour può diventare un limite anche
nei ruoli. L'immagine di donna bionda guida le scelte estetiche di tante
ragazzine.