ANNO: 2006
REGIA: Clark Jhonson
DURATA: 108 min.
ATTORI: Kim Basinger, Micheal Douglas, Eva Longoria, Kiefer Sutherland
TRAMA:L’agente segreto Pete Garrison (Michael
Douglas) protegge la famiglia presidenziale da ormai vent’anni, ed è
considerato il migliore sulla piazza. Al momento è assegnato alla First Lady
Sarah Ballentine (Kim Basinger),
quando viene scoperto un complotto per uccidere il presidente. Il problema più
grave sembra essere quello di una “talpa”, o meglio di un traditore all’interno
dei servizi segreti che sta sabotando le misure di sicurezza per facilitare
l’attentato. Per una serie di circostanze fortuite Garrison viene sospettato di
essere la spia, ed inizia una caccia all’uomo nel tentativo di arrestarlo. Sulle
sue tracce si sguinzaglia uno degli agenti più astuti, il suo ex-amico David
Breckinridge (Kiefer Sutherland). Come
riuscire a catturare il fuggitivo, e soprattutto cosa nasconde veramente
Garrison, intento comunque a proteggere il presidente dalla minaccia di morte?
SCENE CULT
COMPLOTTO: Dopo un primo omicidio si
concretizza l'ipotesi che ci sia un complotto per uccidere il Presidente degli
Stati Uniti
RELAZIONE CON SARA BALLANTINES: La
First Lady che si scopre avere una relazione sentimentale con l'agente che ha il
compito di proteggere la famiglia presidenziale
FOTO: che ritraggono La first Lady e Pete
Garrision in attegiamenti equivoci
FUGA: La fuga di Pete Garrison perchè
ritenuto responsabile del complotto ai danni del presidente degli Stati Uniti
CRITICHE:
Tullio kezich da "Il Corriere Della Sera
Nel 1981 il presidente Ronald Reagan rimase ferito in un attentato e il
filmato dell' episodio, in bianco e nero, funge da prologo di The Sentinel.
Presto sapremo che l'agente della sicurezza Michael Douglas (produttore e
protagonista) coprì Ronnie con il suo corpo e gli salvò la vita. Si tratta di un
particolare che non c' è nel romanzo originario di Gerald Petievich («La
sentinella», Sonzogno editore), aggiunto per giustificare l' età di Douglas (61,
anche se non li dimostra) e il suo prestigio all' interno del servizio, nonché
(ma questa è un' insinuazione) quel risentimento per non essere stato
adeguatamente rimeritato che potrebbe averlo indotto a tradire. In realtà
Michael è un traditore sotto un altro profilo - privato, anzi intimo - perché
dopo 20 minuti lo sorprendiamo fra le braccia dell' ancora attraente Kim
Basinger in veste di First Lady. Possibile che nel giro della Casa Bianca l'
amorazzo passasse inosservato? Ex agente speciale trasferito alla scrittura,
Petievich ha scritto fra l' altro il modesto romanzo da cui fu tratto il
notevole film di William Friedkin Vivere e morire a Los Angeles (1982). Ad
apertura di libro nemmeno «La sentinella» sembra destinato a grandi glorie
letterarie: «...Si baciarono, le loro lingue si incontrarono... Lasciò guizzare
la lingua sui capezzoli eretti... assaggiò il suo sesso...».. Che Dio perdoni
(io no) questo stile da fureria, ma in cambio il libro svela (o inventa?) alcuni
segreti del glossario dei Servizi: Victory è il Presidente, Valentine la First
Lady, Crown la Casa Bianca... Analogamente il film, per una mezz' ora, soddisfa
le curiosità di chi vuol divertirsi a scoprire i retroscena della «security»:
sveglia alle 4 per le scorte, rigorosi briefing mattinali, auricolari sempre
accesi, video puntati in tutte le direzioni, cecchini sui tetti pronti a
intervenire. E ogni bagno di folla della coppia presidenziale implica una
sorveglianza capillare, mentre loro stringono mani e baciano bimbi si
intrecciano i segnali, gli avvertimenti, i controlli. La mole delle minacce
scritte e verbali da parte di gruppi eversivi o terroristi isolati crea un
continuo stato di tensione, ma i primi colpi di rivoltella non sono per il
presidente: chi viene ucciso sulla porta di casa è un agente del servizio (lo
impersona il regista stesso del film, il televisivo Clark Johnson). Sappiamo che
il morto doveva fare un' importante confidenza a Douglas a proposito di una
congiura che minaccia il Presidente; e da un contatto emerge l' esistenza di uno
spione nel servizio, il primo in 140 anni. Donde l' ordine di sottoporre tutti
alla macchina della verità, prova da cui il protagonista esce male, causa coda
di paglia derivante dal rapporto con la First Lady. Sospeso e brutalmente
inquisito, l' innocente si trasforma nel classico perseguitato in fuga dei film
di Hitchcock. Tutta prevedibile la seconda parte del film, tanto movimentata
quanto inerte, in cui la sorpresa finale riguarda un personaggio senza
interesse. Quanto agli sviluppi narrativi, sono solo un pretesto per arrivare a
un G8 a Toronto dove Douglas e Kiefer Sutherland, tornati amici dopo un lungo
equivoco, si adoperano a salvare il Presidente da un' imboscata. Purtroppo The
Sentinel si è già scaricato mezz' ora prima del finale. Impietosi con i difetti
del film, i critici USA hanno rispettato il carisma di Michael Douglas, che
invecchiando assomiglia sempre di più a papà Kirk; ma i giudizi su Sutherland
junior sono di sufficienza e la poliziotta Eva Longoria (reduce dal successo tv
di Desperate Housewifes) è inesistente. Vero è (e qui torniamo a Petievich) che
in un romanzo di 340 pagine i personaggi attingono a uno spessore che sullo
schermo manca completamente
Gloria Satta da "Il Messaggero"
Il cinema “presidenziale” americano,
genere sempre di moda, ci ha raccontato di tutto: intrighi, ambizioni, scambi di
persona, crisi politiche, complotti, perfino i cedimenti romantici del primo
cittadino Usa e i segreti dell’Air Force One, il suo aereo superblindato.
The Sentinel , il thriller ispirato al romanzo omonimo di Petievich (Sonzogno),
diretto da Clark Johnson e interpretato da Michael Douglas, aggiunge un nuovo
capitolo alla saga della Casa Bianca mettendo a fuoco il complesso sistema di
sicurezza che ruota intorno al presidente. E immaginando all’ombra dello Studio
Ovale, tra minacce di attentati e indagini all’ultimo respiro, una love-story
clandestina della First Lady con il supersbirro incaricato di proteggerla.
La storia, in sintesi. Pete Garrison (Douglas), guida i servizi segreti che
garantiscono l’incolumità della coppia presidenziale. E’ un eroe: vent’anni
prima aveva salvato Reagan da una pioggia di proiettili facendogli scudo con il
proprio corpo, oggi deve smantellare il progetto di un attentato contro il
successore e smascherare la “talpa” che si annida nella squadra di sorveglianza.
Ma il detective Breckinridge (Keifer Sutherland) forse per antica ruggine
personale è convinto che la talpa sia Garrison, trasformandolo da inseguitore in
fuggitivo. Non è l’unica complicazione. C’è di mezzo, soprattutto, il segreto
più inquietante di tutti, che si trascina dietro una scia di bugie
potenzialmente devastanti, rischi clamorosi, ricatti: Pete ha un rapporto
sentimentale inconfessabile con la First Lady, la sempre irresistibile Kim
Basinger... Cinema d’azione, secondo la tradizione classica. Ritmo, suspense,
tensione e gran divertimento caratterizzano la prima parte del film. E’
interessante come un documentario lo spasmodico rituale di protezione che
accompagna gli spostamenti del presidente (nel gergo delle scorte si chiama “Classic”,
mentre la moglie è “Cincinnati”): segnali, parole in codice, auricolari
bollenti, video disseminati ovunque, cecchini appostati sui tetti, itinerari
criptati, congegni tecnologicamente sofisticatissimi. The Sentinel perde
mordente quando entrano in campo i terroristi da fumetto di un immaginario paese
ex comunista, certe soluzioni narrative appaiono troppo facili e il colpo di
scena finale delude. Ma il sessantunenne Michael Douglas, sempre più somigliante
al leggendario padre Kirk, è come al solito carismatico, scattante, credibile,
in una parola tiene in mano il film. Improbabile Eva Longoria, ex casalinga
disperata promossa agente segreto. Mentre Kim Basinger è una delle attrici che
invecchiano meglio: nei panni della First Lady, l’antico sex symbol riesce a
trasformarsi con naturalezza in un’icona di stile sofisticato
Dal sito filmleo.blogsfere.itd
La stampa americana non è stata concorde nel
valutare questa opera, adrenalinica al punto giusto, visivamente piacevole e...
tutta inseguimenti, sparatorie e cospirazioni . Alcuni l'hanno giudicata
positivamente (Chicago
Sun-Times,
San Francisco Chronicle) affermando che è il migliore lavoro di Douglas dai
tempi di "Traffic", altri l'hanno stroncata (Village
Voice, Hollywood
Stock Exchange,
Cinemalogue)
ritenendola non un thriller né un dramma ma "un tipico film da star".
"The Sentinel" (che ha aperto la 52esima edizione
del TaorminaFilmFest) è il secondo lungometraggio di
Clark Johnson,
famoso più come regista televisivo (la sua pellicola precedente è stata il
disastroso "S.W.A.T"; sul piccolo schermo ha diretto vari episodi di "Homicide",
"NYPD Blue", "City of Angels", "Law & Order"...).
Basato sul romanzo di Gerald Petievich (sulla carta un racconto ben costruito e
genuinamente teso), pur presentando una sceneggiatura non da dieci e lode,
raggiunge lo scopo di trasmettere ansia ed eccitamento (anche perché la macchina
da presa è in continuo movimento) ma non più di un buon prodotto televisivo (e
viene spontanea la domanda: vale allora la pena scomodarsi di andare al
cinema?). La seconda parte, meno thriller poliziesco e più thriller di azione,
appare meno riuscita: spettacolare ma eccessivamente "agitata" per rendere il
tutto minimamente credibile.
Complessivamente, se dal cinema si pretendono solo un paio di orette di pura
evasione, non si rimarrà delusi (bisogna poi ammettere che Johnson dirige con
abilità, tensione e una certa attenzione al fattore umano sottolineandone le
complicazioni psicologiche e sentimentali).The
Sentinel" segna il ritorno di Michael Douglas sul grande schermo dopo tre anni
di assenza: nonostante l'età se la cava bene in un ruolo a metà strada tra "Il
Fuggitivo" di Harrison Ford e l'agente sfigato visto in mille produzioni
americane.
Sufficiente la prova di Kiefer Sutherland ed Eva Longoria, la cui notorietà è
dovuta più alla televisione che al grande schermo. Magnetica e bellissima come
sempre Kim Basinger: una delle poche attrici in grado di "riempire" da sola lo
schermo.
Un plauso alla piacevole e travolgente colonna sonora, un interessante misto di
musica elettronica e orchestrazione di grande respiro.
CURIOSITA': Il film in Italia è uscito il 23 Giugno è si è posizionato
secondo con un incasso 254.619,90 € ed ha aperto il Taormina Film Fest.
In America è uscito il 21 Aprile ed ha esordito al 3 posto con 14,367,854
$, sollevandoo il problema intrigante se per un Presidente è
politicamente più difettoso essere un philanderer
("casanova") o un cuckold
("cornuto"). Ricordo che il film è tratto dall'omonimo libro di
Gerald Petievich..
INCASSI: boxofficemojo
PAROLA MIA: Ottimo esempio di Thriller politico. Musiche molto interessanti
e un poker d'attori eccezionale. Kim e Michael pimeggiano su tutti. Kim Basinger
come first lady è semplicemente magnifica.