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Sognando L'Africa

ANNO: 2000

REGIA: Hugh Hudson

DURATA: 114

ATTORI: Kim Basinger, Vincet Perez, Eva Marie Saint, Liam Aiken

TRAMA: Un magnifico racconto ambientato nella selvaggia Africa, tratto dal romanzo di Kuki Galmann, narra la storia vera di una giovae donna (Kim Basinger) che abbandona la sua esistenza ovattata in Italia per avventurarsi nella bellezza e nei pericoli del Kenya con il marito (Vincet Perez) e il figlio. In questa terra impara che "la vita ha un ritmo diverso" e scopre la sua forza interiore e la sua missione. Sognando l'Africa è un film appassionato sull'amore, sulle tragiche fatalità e il trionfo personale di una persona che ha abbandonato e perso tutto per un meraviglioso sogno.

SCENE CULT:
ELEFANTE:
Kim con le sue uniche forze riesce a far scappare un elefante dal suo giardino.
AFRICA: Numerose e suggestive scene che riprendono i paesaggi dell'Africa.
TRIBU' INDIGENE: I numerosi rapporti che Kim intrattiene con gli indigeni del posto

CRITICHE: Anche questo film è stato totalmente stroncato dalla critica pur essendo approdato a Cannes nella sezione "Un Certain
                      Regard".
                      il pubblico non ha apprezzato la  commovente interpretazione di Kim
                      E' stata accusata di aver cancellato dal suo volto ogni traccia di glamour e di aver interpretato il film in modo piatto e
                      monocorde
                      Anche gli sceneggiatori sono stati accusati di aver lasciato qualche buco di troppo.
                      In Italia il film è uscito nel maggio 2000 posizionandosi al 74 posto dei film più visti del 2000 incassando circa 2 MILIARDI
                      E 350 MILIONI DI LIRE. Ha guadagnato però circa 20 MILIONI DI DOLLARI come noleggio sul mercato americano.
                      FILM Tv :"
“Una storia vera e un film falso, una vicenda straordinaria e una trasposizione ordinaria, piatta, scontata
                      stereotipata, che non rende giustizia all’ incredibile coraggio a all’ostinata tenacia di Kuki Gallmann, nobile veneziana
                      trasferitasi in Kenia negli anni ’70 e oggi alla guida di una fondazione che si occupa di salvaguardare i beni ambientali e
                      culturali della sua patria d’adozione. La Gallmann pagò a caro prezzo il dazio della sua scelta ( la perdita del marito e del
                      primogenito), Hugh Hudson sconta il pedaggio della grande operazione internazionale, un’ attrice star innamorata del
                      progetto (una spenta Kim Basinger), un attore protagonista che sembra capitato sul set per caso (un pessimo Vincent Perez)
                      e un libro, della stessa Gallmann, scritto sulle tracce de La mia Africa, senza l’asciuttezza e lo stile della Blixen, non fanno mai
                      primavera. Come questo film abbia potuto chiudere in pompa magna Un certain Regard a Cannes vorremmo chiederlo a
                      Monsieur Jacob”
.
                      
Ciak:"  “La teoria del levare ha una sua motivazione artistica in quanto evita ridondanze ed eccessi. Ed è quel che cerca
                      di fare anche Hugh Hudson nel suo film. Rifuggendo ogni esotismo sceglie riprese dall’alto e una fotografia sporca e
                      monocroma. Non spinge il pedale sul melò, cancella ogni traccia di glamour dal volto di Kim Basinger in stile ( purtroppo in
                      teoria ) Meryl Strrep. Ma a furia di togliere, specie se, come in questo caso, non c’ è un’idea forte di regia, restano solo la
                      noia e il nulla. Manca la tensione cultural-ecologista dei romanzi della Gallmann, manca ogni motivazione profonda nei
                      personaggi, così ogni dramma rischia il comico involontario e la recitazione è piatta e monocorde. Da antidoto rivedersi "La
                      mia Africa", polpettone, ma di classe.
                     
La Stampa:"“Come Julia Roberts in Erin Brockovich, Kim Basinger cerca la Meryl Streep che c’ è in lei. E proprio
                      non la trova. Da un decennio Kim spende male ottime occasioni, ad eccezione della femme fatale di L.A. Confidential. La
                      sua Africa è una carrellata di luoghi comuni del sogno d’ Africa. Fa male trovare un film così incapace di verità, mentre il
                      continente è funestato dal dolore e bisognoso di epopea e denuncia. Dall’ Italia dove la bella americana con pargoletto
                      conosce un italiano che la convince a trasferirsi in Kenia. Gli anni passano – noiosi, firmati dalla regia amorfa di Hugh Hudson,
                      tra prevedibili scoperte di terra selvaggia e uomini rudi. Un quadretto familiare di moine e paesaggi inerti sul quale incombe
                      una minaccia di tragedia. Ci vorrebbe un confronto come in tribunale tra un cineasta africano e il cast patinato di Kim in
                      Kenya. Obbligatorio solo per i fan della Basinger”.

COMPENSO KIM:  5 MILIONI DI DOLLARI

INCASSI: Boxofficemojo

PAROLA DI KIM: "Prima di cominciare le riprese ero terrorizzata di portare mia figlia in Kenya, mi terrorizzava l'idea di portarla in un posto così lontano ma dopo 74 giorni di riprese mi sono accorta della bellezza di quei posti e se potessi lascerei immediatamente New York per andare a vivere in Africa. Ho preferito non incontrare Kuki Gallman perchè ho preferito inventarla che diventare la sua fotocopia"

PAROLA MIA: Nonostante in questo film Kim si presenti al naturale, ossia senza un filo di trucco, è di una bellezza sconcertante. Stupende le scene che riprendono i territori dell'Africa, molto belle anche le scene del film che sono state girate in Italia, a Venezia in particolare.
Ambientazioni suggestivi, scenari meravigliosi, trama commovente e ben sviluppata fanno di questo une dei miglior film di Kim Basinger. Ottima anche la sua interpretazione che dimostra ancora una volta che Kim è una stella di prima grandezza.