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Appuntamento Al Buio

 

ANNO: 2003

REGIA: Dan Algrant

DURATA: 100  minuti

ATTORI: Kim Basinger, Al Pacino, Tea Leoni

TRAMA: Un P.r di N.Y oramai in declino decide di aiutare un grosso cliente a sbarazzarsi di una sua amante, decidendo di passare con lei
                  una nottata intera. Purtroppo il pr suo malgrado si troverà coinvolto come testimone di un omicidio che vede coinvolte molte
                  personalità politiche.

SCENE CULT:
APPUNTAMENTO:
Primo appuntamenti tra Kim e Al
OMICIDO:
l'omicidio di una giovane donna cambierà per sempre la sua vita.
 

CRITICHE:
Corriere della sera
:
Dimenticate Woody Allen, i grattacieli di Manhattan e le musiche di Gershwin. People I Know rappresenta l’altra metà della Grande Mela, quella marcia. (…) Racconta le ultime 24 ore di vita di un pr che ha conosciuto tempi migliori, anche in qualità di attivista delle cause civili, e che ora punta tutto su una festa in cui si sforza di riunire neri, ebrei e una star di Hollywood (l’eccellente Ryan O’Neal) e a sostegno dei diritti di certi nigeriani ingiustamente espulsi. (…) Vogliamo scommettere che a questo film scritto da John Robin Baitz, discontinuo, troppo parlato e angosciosissimo si tornerà in futuro come a una testimonianza degli anni difficili che l’impero yankee sta attraversando? Girato prima dell’11 settembre, nell’immagine finale mostra una New York a testa in giù che allude a qualcosa di inquietante.
 Ciak: "
La nevrotica vita di un addetto alle pubbliche relazioni a New York. Pacino giogioneggia, però la Basinger è solare. Politica newyorkese, intrighi criminali ed entertainment. People I Know è una commedia malinconica e dark diretta dal giovane Danny Algrant (Vado a vivere a New York, 1994) e incentrata su un addetto alle pubbliche relazioni newyorkese sul viale del tramonto interpretato da Al Pacino (una parte ispirata dal noto publicist Bobby Zaren). Passati i favolosi anni '70 è ora ridotto a far da baby-sitter a star scoppiate di cocaina e alcol e a pietire presso suqallidi politicanti locali perché appaiano agli eventi che organizza. Quando uno dei suoi clienti (Ryan O'Neal) gli affida una giovane modella in stato comatoso per levarsela di torno, finisce in un albergo dove, mentre lui è troppo fatto per accorgersene, la ragazza viene uccisa. Ma, sempre più stanco e confuso, Eli (questo è il suo nome) è più risucchiato dalla festa che sta organizzando che dall'omicidio. Ovviamente i due fatti non sono del tutto indipendenti tra loro. E la imbarazzante serata lo rivelerà. Unico raggio di sole in queste 24 ore sempre più impastate di fallimento e apocalisse (Algrant domina poco Al Pacino, che offre una delle interpretazioni più sopra le righe degli ultimi anni) è Kim Basinger, vedova del fratello di Eli e riflesso di un mondo non cinico e contaminato, arrivata a trovarlo da fuori città".
Repubblica: "C'è del marcio in America lo dice anche Al Pacino di ROBERTO NEPOTI. Non accade di frequente che un film esca prima da noi che in America: ma è questo il caso di People I Know, negli States ritenuto troppo scomodo per come rappresenta le autorità, i leader politici e tutta la gente che "conta" a New York. Il pierre Eli Wurman (Al Pacino) ha passato la vita a curare l'immagine dei ricchi e potenti; ora gli è rimasto solo un cliente, l'attore Cary Launer (Ryan O'Neal), che lo tratta poco meglio di un cameriere. Incaricato da Launer di levargli dai piedi un'ingombrante starlette televisiva tossica, Wurman è testimone dell'omicidio della ragazza che, ripresa una videocassetta compromettente, minacciava di lavare in pubblico i panni sporchi dei vip. L'uomo capisce di essere in pericolo; tuttavia non accetta la proposta della vedova del fratello, Victoria (Kim Basinger), che lo ama e cerca di persuaderlo a lasciare il mondo di rapaci in cui vive. Eli ha una missione. Da militante di sinistra, è ancora capace di battersi a favore degli immigrati senza permesso di soggiorno: per difendere alcuni di loro, ha organizzato una festa, coinvolgendovi i capi della comunità ebraica e di quella nera di New York, con contorno di celebrità. Ma se i leader sono egoisti e vanesi, più attenti al proprio tornaconto che alla tutela del diritto, tra gli invitati c'è qualcuno che vuole farlo tacere. Difficile da collocare in un genere preciso (il suo fascino consiste anche in questo), People I Know è una struggente parabola metropolitana con sfumature di noir interpretata da un Al Pacino sempre più strapazzato, bravo ai limiti della gigioneria, c
osì pieno di carisma da farsi perdonare il più assurdo taglio di capelli mai passato per la testa di una star". 
Il Girono: "Piacevole sorpresa d'inizio stagione, è la diagnosi di paura dell'uomo metropolitano qualunque che non aveva previsto mai quell'emozione, quel rischio della vita. L'ambiente è confortante per lo spettatore, la brillante comunità internazionale degli attori ricchi e famosi, ma diventa perturbante invece l'identificazione con il più sensibile ed esperto degli agenti di pubbliche relazioni (Pacino che gioca col declino dell'incipiente vecchiaia). Esuberante, manipolatore sagace, finisce testimone di un omicidio quando accetta un lavoretto facilissimo: accompagnare all'aeroporto, e via per sempre, una starlette che aveva invaso la vita del suo cliente. La parte migliore del film è il percorso della crisi di un uomo che credeva di essere ormai al sicuro fino alla fine dei sui giorni. Un po' Polansky, un po' neo-noir, segna anche il ritorno della Basinger in una parte di sostegno e incitamento dove la ex diva impiega la virtù della maturità. Prodotto da Robert Redford, è diretto da uno dei registi di "Sex and the city". ''One man show' per Al Pacino che, ispirandosi al pr Bobby Zarem, si trascina per una pellicola dolente e crepuscolare. La regia di Dan Algrant non è di prima qualità, ma i tempi dilatati e la lotta perdente del protagonista rendono 'People I Know' un bell'omaggio alla New Hollywood dei '70. Fuori tempo massimo, come il riscatto di Eli". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 4 ottobre 2002). "Piacevole sorpresa d'inizio stagione, è la diagnosi di paura dell'uomo metropolitano qualunque che non aveva previsto mai quell'emozione, quel rischio della vita. (..) la parte migliore del film è il percorso della crisi di un uomo che credeva di essere ormai al sicuro fino alla fine dei suoi giorni. Un po' Polansky, un po' neonoir, segna anche il ritorno della Basinger in una parte di sostegno e incitamento dove la ex diva impiega la virtù della maturità. Prodotto da Robert Redford, è diretto da uno dei registi di 'Sex and the city'".
Il film ha avuto numerosi problemi perchè sembra che alcuni personaggi politici si siano riconosciuti all'interno di questo film. Il film in America ha avuto uno scarsissimo successo dovuto anche al fatto che nessuna casa di produzione voleva produrlo. Si pensava addirittura che il film sarebbe uscito solamente in Dvd. in Italia il film è andato decisamente meglio incassando circa
1.579.640 Milioni di Euro. posizionandosi al 79esimo posto dei film più visti nell'anno 2002-2003.

INCASSI: Boxofficemojo

PAROLA MIA: Film estremamente lento che si svolge nell'arco di 24 ore. Pochi personaggi. A volte un po' noioso e cupo. Kim si vede molto poco e non riveste un ruolo molto importante, ma il suo personaggio stempera l'aria triste e scura del film.